Nell’importante occasione del Centenario, grazie all’iniziativa e all’appello del Sistema Museale di Ateneo, sono state donate all’Università di Trieste un centinaio di opere d’arte riunite con il nome di “doni d’arte”: sculture, dipinti, fotografie, disegni e stampe di 35 autori diversi. Le opere sono state presentate nel corso dell’evento “A Trieste mi piaceva arrivare … Doni d’arte per il Centenario dell’Università”, tenutosi il 20 dicembre 2023 presso l’Aula Magna dell’Ateneo e in parte esposti alla mostra allestita presso il Castello di San Giusto, intitolata “1924-2024 – Un secolo di storia dell’Università degli Studi di Trieste. Immagini e documenti”.
In questa breve presentazione le opere sono divise per nuclei relativi alla tecnica, al genere artistico e alla corrente.
Cospicuo è il numero dei dipinti. Per quanto riguarda il figurativo, il genere delle nature morte include opere di Mirella Schott Sbisà, Alice Psacaropulo e Vittorio Cocever.
Di Arturo Rietti, invece, sono entrati in collezione un disegno, un ritratto della figlia Anatolia, e un paesaggio a olio su tavola.
Restano legati al mondo figurativo i lavori di Grusovin e Veliscek, tra cui una tela dedicata a Giorgio De Chirico e una figura maschile realizzata da Eugenio Cristofoletti. Annamaria Ducaton presenta un'allegoria della terra e della luna, mentre il lavoro di Banafsheh colpisce per il suo forte impatto visivo.
L'astrattismo è rappresentato dai lavori di Cantà, Coral, da otto opere di Arturo Benvenuti, così come da De Comelli, Zerial.
Si cita inoltre l'interessante serie di opere realizzate dal professor Gaetano Kanizsa che arricchisce ulteriormente il nucleo dello scienziato-artista.
L'arte contemporanea trova espressione nei lavori di Serse Roma, Manuela Sedmach e nella fotografia di Sillani, oltre all'originale quadro di Giovanni Pulze, unico lavoro realizzato specificatamente per l’Università di Trieste.
Le opere di Caenazzo e Zandegiacomo, insieme al nucleo di lavori di Vietri e alla colorata composizione di Tagliapietra, mostrano una ricerca di nuove soluzioni che dal figurativo si avvicinano all'astrazione.
Anche la grafica è ben documentata con quattro xilografie di Furio De Denaro, i disegni di Steiner, Devidè e un'opera dell’americano Cy Twombly. Da ricordare inoltre i disegni di Ciro Cristofoletti e quelli di Ravalico Scerri, legati al video “Queen of Europe”.
Il nucleo comprende anche la fotografia autobiografica di Amatruda e quella di carattere storico di Arduini.
La donazione si completa con un gruppo di sculture: il bozzetto per il Duca d'Aosta di Marcello Mascherini, una piccola figura di Carlo Sbisà, un'opera di Giacinto Cerone e una metafisica scultura di Modolo.