Nel corso delle diverse epoche, gli artisti hanno immortalato i paesaggi costieri, le cittadine e le suggestive atmosfere rurali dell'Istria, come testimoniano anche alcuni lavori conservati nelle collezioni universitarie.
Un dipinto, né firmato né datato, raffigura la città di Capodistria vista dalla spiaggia di Semedella. Al tramonto, alcuni pescatori sono intenti a sistemare le reti. L’opera è stata realizzata prima della bonifica delle saline e paludi che separavano Capodistria dalla terraferma.
Altre opere rappresentano invece la piazza principale di Capodistria, tra cui un acquerello che documenta il Palazzo pretorio nel 1839 eseguito dall’olandese Van Haanen e due dipinti non firmati.
Vi sono anche due opere facenti parte del Lascito Fonda Savio all'Ateneo che raffigurano l'Arena di Pola.
Sono inoltre conservate diverse vedute di Pirano. La prima, attribuita a Beuerlin, rappresenta Pirano vista da Strugnano. L’opera si distingue per l’atmosfera sospesa e onirica, accentuata dall'ampio uso dell’acquerellatura azzurra.
Il lavoro di Giuseppe Rieger, probabilmente uno studio preparatorio per un'opera più complessa, è con tutta probabilità da collegare al dipinto intitolato Veduta di Pirano dal mare.
Il pittore austriaco Friedrich Loos, durante il suo lungo viaggio del 1840 che lo porterà dall'Istria a Venezia, Firenze e Roma, realizza un disegno tracciato velocemente a matita, rinforzato poi a penna e acquerello. Questo lavoro offre una veduta del centro abitato di Pirano visto dalla collina retrostante.
Infine, il pittore viennese Carl von Kratzer, durante uno dei suoi numerosi viaggi in Europa, realizza un'opera identificata come una Veduta di Pirano vista da Strugnano, un’ulteriore testimonianza del fascino che questi luoghi esercitavano sugli artisti dell'epoca.