È una delle tante sezioni approntate da Pietro Nobile per studiare l'interno della chiesa di Sant'Antonio Nuovo a Trieste durante la fase di progettazione. Pur raffigurando uno spazio sostanzialmente identico nell'impianto compositivo, nelle membrature architettoniche e caratterizzato da un generale equilibrio, privo di eccessi, il foglio presenta alcune differenze, macroscopiche (l'assenza della cupola) o più minute (la presenza di arcate cieche che ornano le pareti superiori dell'ingresso e del presbiterio e dove ricorre anche la trabeazione con recinto già sfruttata da Nobile altrove nell'album).

Questa sezione evidenzia la varietà di approcci che Pietro Nobile ha esplorato nella progettazione dell'interno della chiesa di Sant'Antonio Nuovo. Le differenze riscontrate suggeriscono una ricerca continua di soluzioni architettoniche e decorative, evidenziando la maestria e la creatività dell'architetto nel perfezionare il progetto della chiesa. Benché ritragga uno spazio fondamentalmente simile nella disposizione compositiva e nelle strutture architettoniche, caratterizzato da un equilibrio generale e privo di eccessi, il disegno presenta alcune differenze rilevanti. In primo luogo, l'assenza della cupola può influire significativamente sull'aspetto complessivo dell'edificio, sulla distribuzione della luce e sull'atmosfera generale all'interno della navata. Dettagli più minuti ma distintivi, come la presenza di arcate cieche che adornano le pareti superiori dell'ingresso e del presbiterio o la trabeazione con recinto, già utilizzata da Nobile in precedenza nell'album, costituiscono elementi che conferiscono un carattere peculiare a parti specifiche della chiesa, enfatizzando la complessità e la ricchezza dell'architettura.