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Fondo librario Bruno Pincherle

Materiale bibliografico proveniente dalla famiglia di Bruno Pincherle (1903-1968), pediatra, politico, caricaturista, bibliofilo e studioso di Stendhal.

Storia e formazione

Il lascito librario Pincherle, conservato presso la Biblioteca Centrale di Medicina, rappresenta un intreccio perfetto tra la bibliofilia di Pincherle e i suoi interessi medico-scientifici. Pincherle è stato, infatti, un cultore di storia della medicina e la sua biblioteca mette in luce sia la sua personalità di medico sia l’originale contributo allo sviluppo della storia della medicina italiana nel XX secolo.

Non sappiamo se nella costituzione del Fondo abbia pesato di più il suo marcato interesse per i libri antichi o le sue esigenze di studio. Sappiamo, però, che la genesi del Fondo si può collocare verso la fine del 1921, quando Pincherle si è iscritto alla Facoltà di Medicina del Regio Istituto di Studi Superiori di Firenze. Sappiamo, inoltre, che lo storico della medicina Arturo Castiglioni e il medico Vittorio Pavia hanno svolto ruoli significativi nella formazione della sua collezione libraria. Arturo Castiglioni, infatti, ha indirizzato Pincherle agli studi medici e gli ha donato i primi libri di medicina. Nel Fondo si trovano ripetute testimonianze di questi doni in note manoscritte o altri contrassegni che rimandano ad un possesso originale dei volumi dello stesso Castiglioni. Vittorio Pavia, invece, nel 1940, alla sua morte, ha lasciato in eredità a Pincherle i propri libri di medicina. 

La raccolta, conservata dopo la morte di Pincherle dal fratello Gino fino alla sua scomparsa, è stata donata dagli eredi di quest’ultimo, i nipoti Renzo Pincherle e Valentina e Nicoletta Goldschmidt, all’Università degli Studi di Trieste e presa in consegna nel 1985 dall’allora direttore della Biblioteca Centrale di Medicina Giuseppe Enzmann. L’atto di donazione è stato sottoscritto il 6 ottobre 1986 in merito a 3 gruppi di libri, definiti “a”, “b” e “c”, il cui valore complessivo è stato stimato di 79.742.800 lire. Il gruppo “a” è stato ceduto all’Università degli Studi di Trieste con una serie di vincoli contrattuali costituendo il “Fondo di storia della medicina Bruno Pincherle”. Le sezioni “b” e “c”, invece, essendo libere da vincoli, sono state direttamente inglobate nel patrimonio generale della Biblioteca.

Allo scopo di salvaguardare la raccolta e vigilare sul rispetto dei vincoli contrattuali è stato istituito un comitato di garanti composto da 4 persone di fiducia designate dagli eredi stessi. Il comitato era composto da: Francesco Alzetta, che era stato amico di Bruno Pincherle, Gianfranco Grechi, bibliotecario della biblioteca comunale Sormani di Milano (a cui era stato precedentemente donato il fondo Stendhaliano di Pincherle), Elvio Guagnini, professore ordinario di letteratura italiana presso l’Università degli Studi di Trieste e dal direttore stesso della biblioteca di medicina, Giuseppe Enzmann.

La preziosa raccolta ha implementato la parte storica del patrimonio della Biblioteca ed è stata inizialmente collocata nella vecchia sede di via Vasari, vicino all’Ospedale Maggiore. Nel 2006, è stata successivamente trasferita nella nuova sede della Biblioteca Centrale di Medicina a Cattinara, dove è conservata tutt’oggi.
 

Il Fondo è descritto in tre distinti cataloghi: 

  • Il primo è stato pubblicato a stampa nel 1991 e riguarda tutti i libri dal 16. al 19. secolo consultabili presso la Biblioteca Centrale di Medicina e, tra questi, anche i volumi già posseduti da Pincherle.
  • Il secondo è, invece, il catalogo online delle biblioteche dell’Università degli Studi di Trieste (Bibliounits) dove è possibile ottenere l’elenco dei libri del fondo utilizzando in fase di ricerca la parola chiave “Pincherle”.
  • Il terzo è, infine, l’archivio digitale Openstarts contenente le scansioni di 299 volumi del lascito.


La donazione di volumi non è stata accompagnata da documenti utili a identificarne la formazione. I criteri che hanno orientato le acquisizioni non sono noti. Va evidenziato, inoltre, che il Fondo attuale è una selezione a posteriori dei più rilevanti volumi di storia della medicina di Pincherle.
 

Il Fondo è composto da un cospicuo numero di volumi (circa 1500) e precisamente da:

  • 26 cinquecentine
  • 55 opere del 1600
  • 228 del 1700
  • 218 del 1800
  • 619 del 900
  • 6 manoscritti successivi all’introduzione della stampa ed alcuni volumi di miscellanea che raccolgono gli scritti di Bruno Pincherle.

Il Fondo:

  • raccoglie testi medici di argomento vario con un focus specifico in pediatria, ginecologia e ostetricia.
  • è costituito prevalentemente da libri moderni ma contiene anche un nucleo prezioso di edizioni antiche che spaziano dal 16. secolo al 1830.
  • contiene anche alcuni manoscritti di interesse medico databili tra i secoli 17. e 18 e un ricettario novecentesco sempre manoscritto.
  • è completato da 6 miscellanee a stampa contenenti lavori scientifici e di storia della medicina. Va inoltre segnalata la presenza di alcuni cataloghi di antiquariato librario. 
     

Esemplari significativi 

La donazione Pincherle rappresenta una collezione di notevole interesse bibliografico e, per questo motivo, è stata al centro di diverse esposizioni. I testi sono rilevanti sia per la loro rarità sia per l’alto valore scientifico e culturale. I volumi, inoltre, sono spesso corredati da magnifiche illustrazioni, che creano un connubio perfetto tra arte grafica e documento medico-scientifico.

Fra le mostre che si sono focalizzate sul Fondo menzioniamo: “L’arte di Ippocrate. Libri di medicina dal 1500 al 1800” (curata da Alessandro Rinaldi, Euro Ponte, Claudio Bevilacqua e Diana De Rosa) e “Il dottor Pincherle: la vita, le passioni e l’impegno civile di un uomo libero” (curata dall’Associazione Cizerouno di Trieste).

Diversi sono i volumi particolarmente significativi. Si segnala, ad esempio, “Questionum medico-legalium” (Francoforte, 1666) di Paolo Zacchia, medico di Papa Innocenzo X e protomedico dello Stato Pontificio, considerato il primo trattato di medicina legale. Una menzione particolare va fatta anche a “Trattato delle malattie dei bambini” di Nils Rosen von Rosenstein (Imperial Monastero di S. Ambrogio Maggiore, Milano 1780) che è ritenuto il testo di inizio della storia della pediatria moderna.

Elenco dei documenti presenti nel Fondo Bruno Pincherle

Materiale bibliografico moderno (pubblicato dopo il 1830)

Materiale bibliografico antico (pubblicato prima del 1831)

Scansioni di 300 volumi antichi

Bibliografia Pincherle