Il santo è raffigurato frontale, stante. Ha il mantello e la mitra, nella mano destra tiene il pastorale, mentre nella sinistra un modellino di città, verosimilmente Capodistria.
San Nazario è infatti il patrono della cittadina dell'Istria.
La storia di Nazario non è documentabile ma si tramanda da secoli e il culto a lui tributato è antichissimo.
Egli nacque in Istria, a Elpidium (divenuta poi Boste), tra il 470 e il 480, consacrato vescovo, resse la diocesi di Egida Capris (Capodistria) come suo primo vescovo e per più di 30 anni, con vera abnegazione pastorale; si sa che morì prima del 557. Il corpo di Nazario scomparve fino all’anno 601, quando fu scoperto e sepolto in un’arca marmorea nel pavimento della cattedrale di Santa Maria.
San Nazario divenne il patrono della città, che nel frattempo, sotto il dominio bizantino, aveva preso il nome di Giustinopoli. Passata sotto il dominio di Venezia, Giustinopoli prese anche il nome di Capodistria, che finì poi per prevalere; nel 1379, durante la guerra di Chioggia, i Genovesi saccheggiarono varie città, tra cui Capodistria, trafugando le reliquie di San Nazario. Nel 1422, il vescovo di Capodistria Geremia Pola, ne riuscì ad ottenere la restituzione dall’arcivescovo di Genova, Pileo de Marini; le reliquie furono portate nella cattedrale e poste dietro l’altare maggiore, dove ancor oggi sono custodite. Il Santo viene celebrato il 19 giugno.
La stampa faceva parte della collezione di Antonio Fonda Savio, sappiamo che una delle tematiche che lo appassionava di più era la sua terra d'origine, l'Istria, come anche questa stampa dimostra (per approfondire questi temi si rinvia al volume di Laura Paris, "Guida al Lascito Antonio Fonda Savio", del 2015, in particolare su Capodistria v. p. 120).