1. Coin Cabinet.
Nel 2010, all’interno del Dipartimento di Studi Umanistici, grazie ad una convenzione tra pubblico e privato (Dipartimento di Studi Umanistici, Circolo Numismatico Triestino, Bernardi Numismatica srl), fu creato un Coin Cabinet dotato di alcune migliaia di esemplari, in parte d’epoca greca (si segnala un Bronze Hoard (Jerone II of Syracuse (3rd century BC)[1]) from Lodovico Brunetti Collection (1889-1983: ca 2.000 coins)[2] e romana ma soprattutto medievali e tardo medievali. Allo stesso modo fu acquisito un cospicuo numero di cataloghi d’asta e monografie che s’aggiunsero al patrimonio numismatico-librario della biblioteca dell’Università.
Nel febbraio del 2013, grazie a un’altra convenzione con la Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia (oggi SABAP-FVG), molto favorita dal dr. Luigi Fozzati e dalla dr.ssa Paola Ventura, si è registrato uno straordinario incremento della collezione numismatica. Infatti, si sono ottenute in deposito, con piena autonomia di studio e valorizzazione, circa 3.500 monete antiche. La loro provenienza, da un sequestro di reperti archeologici effettuato nel corso di periodici controlli doganali nell’area di confine tra Italia e Slovenia, viene indicata dai Balcani senza ulteriori precisazioni.
Da una rapida ricognizione sull’insieme di questa acquisizione si segnalano:
Si segnala, inoltre, la presenza di una decina di sigilli bizantini e islamici, elementi questi che rafforzano l’ipotesi di una provenienza balcanica delle monete sequestrate. Questo segmento della raccolta è stato di recente potenziato in modo consistente grazie ad alcune accessioni di sigilli bizantini.
Tra le monete, senza provenienza e senza possibilità di essere ricondotte a un ripostiglio, sono presenti elettri di VI secolo a.C., monete ateniesi e di altre zecche greche, numerosi denari e bronzi romani repubblicani e imperiali, emissioni di zecche romane provinciali specialmente dei Balcani, danari medievali di zecche attive nell’area nordorientale della penisola. Cospicua la documentazione monetaria dell’impero d’Austria.
In parallelo è stata creata anche una piccola sezione di medaglistica, che raccoglie esemplari dell’Ottocento triestino accanto a opere di artisti contemporanei (Angelo Grilli e Luciano Mercante i più presenti).
Di fatto tutta la storia della moneta antica e una parte di quella medievale potrà essere insegnata accompagnando le lezioni con l’osservazione e l’analisi diretta delle monete più rappresentative, che svolsero un ruolo di primo piano nell’economia del mondo oppure esemplificative di crisi e riforme.
2. Attività editoriale.
Lo studio della moneta non poteva essere separato dall’attività editoriale su supporto cartaceo e in Open Access. Sono nate così alcune collane di studi numismatici, due delle quali inserite nella serie antichistica del Dipartimento di Studi Umanistici: “Polymnia. Numismatica antica e medievale. Studi & Documenti”. Ogni pubblicazione è sottoposta all’approvazione del consiglio scientifico (componenti: Giovanni Gorini, Cécile Morrisson, Andrea Saccocci, Robert Kool, Luigi Sperti e altri colleghi di Istituzioni accademiche e universitarie.) e del doppio peer-review anonimo, assicurato da riconosciuti specialisti.
Per la collana Documenti & Studi i volumi ad oggi editi, sono disponibili in EUT:
Tra le monografie fuori collana si ricordano:
a. Ritrovamenti monetali di età romana nel Friuli Venezia Giulia, dei quali sono stati editi già 5 volumi, raccogliendo tutti i dati in particolare di Aquileia. Anche questi sono editi ad accesso aperto presso EUT: https://eut.units.it/it/catalogo/ritrovamenti-monetali-di-et-romana-nel-friuli-venezia-giulia-provincia-i-udine-volume-i213-aquileia-/5584
b. Luciano Mercante scultore e medaglista. La donazione della famiglia ai civici musei di Padova, Bruno Callegher, Elisabetta Gastaldi, Valeria Vettorato eds., EUT Edizioni Università di Trieste 2013.
Si è concretizzato, poi, un altro significativo progetto nato dalla collaborazione con Filippo Carlà-Uhink e Paolo Evangelisti per la traduzione commentata di testi medievali e tardo medievali sulla formazione del pensiero monetario ed economico. Per rispondere a questa esigenza è nata la collana “Rei Nummariae Scriptores”. Affidata al Marc Bompaire (École Pratique des hautes études (EPHE), directeur de la Revue Numismatique - Paris) – Daniel Carey (Director Moore Institute, National University of Ireland, Galway) – Giovanni Ceccarelli (Università di Parma) – Orazio Condorelli (Università di Catania) – Wim Decock (Universities of Leuven and Liège) – Johannes Eberhardt (Münzkabinett Staatliche Museen zu Berlin – Stiftung Preußischer Kulturbesitz. Bode-Museum) – Riccardo Finozzi (Banca d’Italia, Roma) – Giovanni Gorini (Università di Padova) – Claudio Marsilio (Universidade de Lisboa) – Massimo Omiccioli (Banca d’Italia, Roma) – Pablo Ortego (Universidad de Málaga) – Giovanni Sabatini (Direttore Generale della Associazione Bancaria Italiana, Roma) – Andrea Saccocci (Università di Udine) – Jean-Marie Salamito (Université Paris Sorbonne - Paris IV) – Pere Verdés Pijuan (IMF, Institución Milá y Fontanals - CSIC, Consejo Superior de Investigaciones Científicas-Spanish National Research Council, Barcelona) – Fritz Rüdiger Volz (Ruhr-Universität Bochum): Essa si prefigge di riproporre una valutazione scientifica e approfondita sulla storia della moneta con un’operazione editoriale di utilità non solo per economisti, storici e numismatici, ma anche per l’ampio novero degli interessati a queste tematiche, proponendo lavori di valore scientifico riconoscibile, ma anche accessibili a un pubblico più ampio grazie ad articolate introduzioni storico-economiche e commenti chiarificatori o di orientamento. Tutte le pubblicazioni, ad oggi 4 volumi, sono accessibili on line, nella forma del full text/PDF tramite Open Access.
3. Ricerca e la valorizzazione del patrimonio numismatico.
Dopo la ricerca sui Ritrovamenti monetali di età romana nelle province di Trieste e Gorizia, gli studi sono stati indirizzati alla ricostruzione del tesoro di Čentur (Maresego-Slovenia), in parte disperso ma in parte recuperabile grazie alla scoperta di documentazione inedita. L’attenzione all’area adriatica si è estesa alla ricomparsa della moneta bronze bizantina nei secc. X-XI partendo dallo studio del tesoro di Canne. Restano poi centrali e strategici gli Assemani Symposia on Islamic Coin che saranno ripresi quanto prima dopo la pausa del Covid 19. Si è sviluppata contemporaneamente una fruttuosa collaborazione con il Dipartimento di Chimica per analisi mediante moderne tecnologie sul fino di monete d’oro, argento e bronzo di vari periodi.
Themes of research linked to this topic can be:
1) Collezioni e Collezionisti tra XVII-XIX secolo;
2) Polemiche e dispute numismatiche (e.g. “Il caso dell’Abate Vella”);
3) Monete dagli scavi archeologici (Nord-Est d’Italia, Porto di Ostia, Siria-Israele);
4) Monetazione medievale delle zecche di Aquileia, Ravenna, Ferrara, Venezia;
5) Sigillografia e sigillografia bizantina in area adriatica tra VI e XII secolo;
6) Rinvenimenti monetali nelle città abbandonate del Negev-Israele;
7) Analisi archeometriche di monete d’oro, argento e bronzo;
8) Coniazione e circolazione della moneta dei Principati tedeschi nell’Europa Centrale e Occidentale tra XII e XV secolo.
Ma il progetto di maggior respiro è oggi il censimento di tutti i rinvenimenti di moneta bizantina nei territori dell’Impero bizantino e in quelli ai confini, tra il 498 e il 1453 per il quale si rinvia al portale, che sarà presentato, su invito, nella primavera 2024 all’Università di Princeton-USA: Nomismata database
Gruppo di ricerca: Gianpiero Adami, Bruno Callegher, Giulio Carraro, Giorgio Donato, Andrea Gariboldi, Giovanna Marussi, Cristiano Rossetti, Kateryna Sorochan.
Forse tutto questo non è molto, ma ci sembra senz’altro qualcosa a cui dare continuità e rendere noto nel portale di smaTS.
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[1] Largamente predominante sembra essere il tipo SNG. Danish, Segesta-Sardinia, II, Copenhagen 1942, n. 891.
[2] G. Gorini, Lodovico Brunetti (1889-1983), Rivista Italiana di Numismatica, 85 (1983), p. 234.