Vito Levi è stato un musicista e compositore, già docente presso l’Ateneo triestino e il locale Conservatorio, autore di testi critici e autoriali. Nato a Trieste nel 1899, si avvicina alla musica con lo studio del violino, sotto la guida del m. Lionello Morpurgo, partecipando giovanissimo alle esecuzioni musicali del “salotto Svevo” di Villa Veneziani. Successivamente si orienta verso lo studio della composizione.
Alla fine della Prima guerra mondiale si trasferisce a Trieste il compositore d’opera Antonio Smareglia e Vito Levi, fra i suoi allievi, perfeziona il proprio percorso compositivo presentando al termine degli studi, nel 1921, il poema sinfonico “Il Carso” in prima esecuzione.
Levi dal 1923 assume l’incarico di docente di composizione al Liceo musicale triestino e successivamente collabora, come critico musicale con “Il Piccolo“, dov'era entrato nel 1926.
Con l’emanazione delle leggi razziali nel 1938, Levi viene sollevato dagli incarichi e solo grazie a lezioni private e traduzioni di libretti d’opera dal tedesco, con lo pseudonimo di Bruno Bruni, riesce a far fronte alle difficoltà economiche. Dopo l’8 settembre 1943, a seguito dell’occupazione nazista della città, è costretto a nascondersi a Venezia per sfuggire alla deportazione che decimerà la numerosa comunità ebraica triestina.
Terminata la guerra, ritorna nella città natale e nel 1945 riprende l’incarico di docente al Liceo Musicale, poi Conservatorio Statale “G. Tartini”, per gli insegnamenti di Storia della musica e di Composizione. Dal 1946 al 1969 insegna Storia della Musica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ateneo triestino. Collabora inoltre come critico musicale al nuovo giornale “La voce libera“ e a Radio Trieste - poi sede regionale della RAI - con cicli di lezioni sulla storia della musica e conversazioni a carattere divulgativo.
Presenza autorevole del premio musicale “Città di Trieste” e del Concorso di Canto Corale “C.A. Seghizzi“ di Gorizia, di cui diviene Presidente, tiene conferenze e promuove iniziative culturali per il Circolo della Cultura e delle Arti e per la Società dei Concerti di Trieste.
Da ricordare le molte relazioni di amicizia con musicisti, musicologi italiani e stranieri ma anche con scrittori e uomini di cultura triestini tra i quali Italo Svevo, Umberto Saba - con cui condivise la propria passione di bibliofilo- Silvio Benco, Renzo Rosso e Fulvio Tomizza, che fu suo genero e amico.
A riconoscimento di tanto appassionato impegno per la diffusione della cultura musicale in tutte le sue forme, nel 1981 l'Università degli Studi di Trieste gli conferisce la Laurea in Lettere honoris causa.
Ultracentenario, Vito Levi scompare a Trieste nel 2002.
Opere selezionate
Oceana di Antonio Smareglia. Piccola guida attraverso l’opera, Trieste, 1949
Nozze istriane nel centenario della nascita di Antonio Smareglia (18S4-19S4), Trieste, 1954
Tristano e Isotta di Riccardo Wagner, Venezia 1958
La vita musicale a Trieste. Cronache di un cinquantennio (1918-1968), Milano 1968
Richard Strauss, Pordenone, 1984
Quando le parole finiscono. Note per i programmi di sala della Società dei Concerti di Trieste scelte da Bianca Zanettovich, premessa di Gianni Gori, Trieste 1995
Antologia degli scritti musicali con una nota biografica, a cura di Giuseppe Radole, Udine 1999
Frammenti di un diario musicale (1919-1979), a cura di Fabio Venturin, Trieste 2012
Conversazioni e dialoghi musicali. Radio Trieste 1945-1954, a cura di Fabio Venturin, Trieste 2016
Fonti bibliografiche selezionate
De Ferra G., Vito Levi: il compositore, critico, saggista, insegnante al Conservatorio e docente universitario, Trieste 1970
AA.VV., La musica, la vita del suo tempo e oltre il suo tempo: l'insegnamento di Vito Levi (1899-2002), protagonista, scrittore, testimone della storia e della vita musicale: Mostra documentaria 20 dicembre 2019 -31 gennaio 2020, Trieste 2019.
Link esterni
Pubblicazioni
Vito Levi, Conversazioni e dialoghi musicali Radio Trieste 1945-1954