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Biografia di Ernesto Weiss

Ernesto Weiss nacque a Trieste nel 1888, primo dei nove figli di Ignazio, imprenditore di origini boeme trasferitosi a Trieste - come molti altri ebrei dell’Impero - nel 1882 per avviare un’attività di commercio oleario, e Fortuna Jacchia, di origini sefardite.

Dopo aver frequentato il Ginnasio Statale Tedesco intraprese un percorso di studi che lo condusse a Vienna, Berlino, Pisa e Graz. In quest’ultima città venne abilitato all’insegnamento, nelle lingue italiana e tedesca, di matematica, fisica e chimica e svolse fino al 1918 l’attività di assistente presso il locale Istituto Universitario di Igiene. A Graz nel 1914 nacque la figlia Laura; qui Ernesto prestò la propria opera presso la Croce Rossa austriaca durante il primo conflitto mondiale. Un’altra figlia, Nora, morì in tenera età di influenza spagnola. Ernesto nel 1904 si era iscritto al Partito Socialista e conservò per tutta la vita una posizione cosmopolita e internazionalista, con grande attenzione per le condizioni delle minoranze etniche e religiose.

Tornato a Trieste dopo la guerra, praticò l’insegnamento delle scienze naturali nelle scuole superiori, fino alla promulgazione della legge contro i funzionari pubblici inaffidabili che in Italia nel 1925 interruppe la sua attività e quella di molti altri insegnanti, costringendolo a “ripiegare” sull’oleificio del padre, dove lavorò come dirigente chimico fino al 1938, senza tuttavia abbandonare i suoi studi di botanica.
Il periodo fascista portò ad una disgregazione della famiglia Weiss, che a seguito dell’emanazione delle leggi razziali si riavvicinò alle proprie origini ebraiche, pur costretta in parte ad allontanarsi dalla propria città di origine: il fratello Edoardo, famoso psicoanalista, si trasferì negli Stati Uniti, dove visse fino alla morte, Ottocaro fu a sua volta costretto alla fuga insieme alla moglie.
Dal 1940 Ernesto non poté più lavorare neppure preso l’oleificio e divenne insegnante di scienze presso la scuola media privata israelitica di Trieste, nata con l’intento di istruire gli studenti ebrei espulsi dalle scuole nel 1938, e di dare un lavoro agli insegnanti che ne erano rimasti privi. Ernesto riprese poi l’insegnamento pubblico nel 1946, a conclusione di un vuoto ventennale.
Durante l’occupazione nazista la famiglia Weiss si nascose sull’altopiano carsico e successivamente in Veneto. Dopo la guerra Ernesto e la figlia Laura, uniti nella passione politica, si diedero alla militanza sindacale e di partito nelle file del PCI. Nel 1956 Ernesto fu eletto nell’amministrazione provinciale e fu attivo, oltre che in campo culturale e politico, anche in quello sindacale, promuovendo tramite Associazioni dedicate un rinnovamento del sistema scolastico.

Il Weiss botanico, specialista in briologia, riunì una collezione di muschi e licheni unica nel suo genere, poi donata al museo triestino di Scienze Naturali. La sua passione scientifica non si spense né a seguito dell’estromissione dalla Società Adriatica di Scienze Naturali, avvenuta nel 1938, né del rifiuto posto dalla dirigenza della Società stessa al suo rientro nell’Associazione nel 1946. 
Morì a Trieste nel 1967, a conclusione di un itinerario professionale ed umano non sempre lineare dal punto di vista dell’impegno sociale a causa di diverse crisi che lo condussero ad allontanarsi per lunghi periodi dalla vita pubblica, ma serio, coerente e degno di attenzione.

Fonti biografiche

Andri A. [et al.], Le carte dei Weiss: una famiglia tra ebraismo e impegno politico, Trieste, Istituto Livio Saranz – La Mongolfiera, 2007

Istituto Livio Saranz, Fondo Weiss: scheda ISAD (G)