La carta topografica copre un'area estesa intorno a Trieste, includendo i quartieri, i villaggi e le aree rurali circostanti, ed è incorniciata da un doppio margine di colore nero che si interrompe in un solo punto in basso a sinistra, in corrispondenza di Nabersina. I toponimi sono in italiano (salvo quelli di derivazione slava), nonostante titolo, scala e legenda siano in tedesco. Il confine territoriale della provincia di Trieste è segnato in rosa, la demarcazione delle zone al suo interno in giallo. La legenda in basso a sinistra elenca i nomi delle diverse aree numerate sulla mappa, fornendo una chiave per interpretare le divisioni territoriali. Sono identificate 24 “Gemeinde (comuni)”. Il principale, Triest, stabilisce i limiti del “pomerio”, il territorio al di fuori di esso è diviso in entità territoriali denominate “comuni” (Servola, Sa. Croce, Prosecco, Contovello, Opchina, Banne, Trebich, Gropada, Basovizza, Longera, Padrich) e “sottocomuni” (S. Maria Madd.na infer.e, S. Maria Madd.na sup.e, Rozzol, Chiarbola super.e, Chiarbola infer.e, Chiadino, Guardiella, Collogna, Scorcola, Royano, Gretta, Barcola).
Si tratta di una mappa importante da un punto di vista storico, poiché presenta una toponomastica soggetta ancora a influenze di diverso genere (tedesche, italiane, ma anche slave), frutto di una politica amministrativa ancora in via di definizione.